Prima Seduta Osteopatica

Sblocco lombare

Prima seduta osteopatica

 

La seduta osteopatica inizia sempre con un colloquio preliminare nel quale il paziente espone il motivo della consultazione. È una fase piuttosto delicata perché l’Osteopata deve eseguire un’attenta analisi di esclusione, ossia capire se il problema sia di natura osteopatica o di altra natura. In questo senso il dialogo, la collaborazione, il confronto continuo con medici e specialisti è assolutamente fondamentale.

Verranno poste domande specifiche sulla problematica percepita, sui sintomi e sulla loro sulla localizzazione ed infine, sulle caratteristiche del dolore. Si eseguirà una valutazione dei precedenti esami diagnostici, se presenti, e verranno osservati i caratteri comportamentali e posturali.

In alcuni casi i sintomi espressi non aiutano la ricerca delle disfunzioni osteopatiche, anzi spesso sono addirittura fuorvianti perché le cause di un disturbo possono essere localizzate distante dall’area del sintomo.

Per citare qualche esempio:

  • Dolori lombari e Pelvici possono trovare correlazione con una non corretta meccanica respiratoria, spesso presente in soggetti ansiosi.
  • Disfunzioni del fegato possono creare dolore alla spalla destra, rigidità, ipomobilità cervicale e cefalee molto insistenti.
  • Dolori nella zona nucale sinistra possono essere collegati alla cistifellea, il fegato lo riflette maggiormente sul lato destro.
  • Dolori sottocostali o nevralgie dell’ombelico, interno coscia fino al ginocchio, possono essere dolori riflessi del rene.

Il sintomo dunque, in generale, è considerato solo un campanello di allarme che, tramite vie riflesse, segnala la presenza di una situazione non fisiologica e di uno squilibrio globale.

L’approccio osteopatico non segue schemi rigidi o protocolli, la terapia è ritagliata ad hoc e adattata alle numerosi componenti del soggetto in esame considerando l’individuo nella sua totalità.

Alterazioni strutturali e muscoloscheletriche, non di rado sono la manifestazione di turbamenti psicosomatici quasi sempre su base stressogena.

L’esame osteopatico

 

L’esame osteopatico rappresenta un procedimento di grande difficoltà tecnica.

Si comincia generalmente con un esame visivo in modo da osservare la postura, gli adattamenti della colonna vertebrale, l’appoggio plantare, l’equilibrio, le rotazioni degli arti e altri aspetti legati alla statica e alla dinamica.

Fatto questo si passa ai test osteopatici e posturali, interpretazione e analisi ed inizio del trattamento.

Le tecniche applicabili sono innumerevoli, non invasive e anzi addirittura piacevoli. La correzione infatti va sempre nel senso della fisiologia, riporta l’organismo verso l’equilibrio, verso l’armonia funzionale.

Indicazioni

 

L’osteopatia è indicata ad ogni età, anche nel bambino a partire dall’età neonatale sino all’adolescenza.
Nel neonato trova indicazione per correggere malformazioni craniche dovute al parto come la plagiocefalia e il torcicollo o ridurre l’irritazione di alcuni nervi cranici (vago, ipoglosso) responsabili di disturbi digestivi quali coliche addominali, reflusso gastro-esofageo, stipsi o difficoltà di suzione.

Durante lo sviluppo l’osteopatia può prevenire o trattare disfunzioni strutturali che favoriscono malocclusioni dentali, dismorfismi degli arti inferiori, strabismi o problemi visivi che si possono verificare a seguito di disfunzioni delle strutture ossee o membranose del cranio sia per compressioni anomale durante il parto che post-traumatiche.

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Dott. Antonio Folino
Osteopata - Posturologo

Via Labriola, 16
San Giuliano Milanese (Mi)

Dott. Antonio Folino Osteopata - Posturologo

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